La Chiesa Masseria.
Noicattaro è un centro rurale della campagna Barese noto per le floride colture di uva “ Regina”.
La tradizione agricola del luogo è stata uno dei riferimenti ispiratori del progetto.
La chiesa di S.Maria del Soccorso nasce legata alle radici tipologiche di due costruzioni tipiche della natura pugliese: La masseria ed il Trullo. Le masserie pugliesi sono il nucleo base della vita delle campagne pugliesi e sono un elemento fortemente riconoscibile e radicato nella memoria degli abitanti.
Dal punto di vista tipologico la masseria è composta da diversi elementi: una torre, spesso una cappella, delle abitazioni, una stalla, dei cortili interni piantumati a frutteto, orti, un muro che li racchiude; così è S.Maria del Soccorso.
La chiesa non è concepita come un’aula liturgica isolata, monolitica, ma piuttosto come un organismo del quale fanno parte anche i locali per la catechesi e la ricreazione, la canonica, gli spazi aperti.
Come in una masseria non vi sono corpi edilizi indipendenti ma piuttosto un insieme edilizio differenziato al suo interno.
Nel nuovo centro parrocchiale la chiesa non è un oggetto autonomo, un monumento, essa è piuttosto il cuore di un organismo composto da spazi in cui si prega, ci si incontra, si gioca.
La forma ogivale della copertura della Chiesa ha come riferimento le volte in pietra a secco dei trulli e delle costruzioni rurali pugliesi.
Il materiale della copertura é antico (pietra calcarea) ma é riutilizzato in maniera moderna . Si tratta infatti di un sottile strato di calcare spesso 6mm, incollato su di un supporto di resina epossidica. In questo modo il tetto é composto da scandole di 80×40 cm molto leggere ed insensibili alle fessurazioni. La pietra utilizzata è quella degli strati superficiali di cava, caratterizzati da forti intrusioni di conchiglie fossili e quindi di scarso valore commerciale ma dotata di una “grana” adatta ad essere osservata in distanza.
La forma della copertura ogivale dell’aula liturgica é il risultato della “splittaggio” in due parti del guscio ogivale originario e della loro rotazione reciproca di circa 15°.
Nello spazio che si viene a creare tra i due gusci , a Sud avviene l’ingresso pedonale e dall’alto lato, a Nord,viene catturata la luce, da sempre parte integrante dell’architettura romanica pugliese.
Il movimento che ha origine dallo splittaggio della cupola prosegue attraverso un movimento centrifugo, che disegna la pianta dell’intero Centro parrocchiale definendo l’alternanza degli spazi chiusi e dei patii esterni.
La struttura della volta è in legno lamellare ed è organizzata per spicchi. Il montaggio, infatti è avvenuto mettendo in opera uno a uno gli spicchi completi di assito. In due gusci sono strutturalmente indipendenti, per questo l’irrigidimento è affidato ad un sistema di controventi che formano delle vere e proprie travi reticolari ad andamento verticale.
La controsoffittatura è costituita da una serie di anelli concentrici in tondo di legno da 5cm. di diametro.
Gli anelli sono più fitti in basso per poi progressivamente distanziarsi mano a mano che salgono verso l’alto.
Il loro ritmo riprende la cadenza dei listelli del tamburo ed enfatizza il dinamismo dello spazio.
L’insieme delle listellature e l’articolazione dello spazio crea uno spazio acustico di grande efficacia.
La volta non ha alcuna coibentazione poiché, data la grande altezza non avrebbe la minima efficacia a causa della stratificazione dell’aria.
Il riscaldamento è del tipo a bassa temperatura a pavimento ed è concepito per scaldare con un debole gradiente termico solo i primi strati d’aria in contatto col pavimento.
L’ingresso all’aula liturgica non avviene, come d’abitudine, in asse all’altare, ma bensì in modo “tangenziale” rispetto all’aula, in modo da formare una zona di “calma” che separa l’interno dall’esterno. In diretta prosecuzione con l’accesso all’aula si trova la scala che scende fino al livello dell’aula feriale/ cripta.
Contrariamente alla tradizione delle chiese romaniche la cripta non è uno spazio chiuso e appartato ma uno spazio usabile, aperto e luminoso, affacciatesi direttamente su di un patio esterno ed in diretta comunicazione spaziale con il grande spazio della copertura.
Il collegamento tra l’aula liturgica ed il centro parrocchiale avviene per mezzo di un ponte in vetro che permette di raggiungere la sacrestia e le altre parti del complesso.
All’interno del Centro Parrocchiale si trova un piccolo auditorium per 150 persone, numerose aule per la catechesi, la canonica, spazi di gioco e ricreazione.
L’insieme degli spazi del Centro Parrocchiale è collegato da un percorso tangenziale che, nelle zone esterne è protetto da un sistema ombreggiante in legno lamellare.
Il sagrato di S.Maria del Soccorso è un luogo di centralità nella periferia del paese. Esso si trova sulla naturale prosecuzione del percorso pedonale proveniente dal centro. Tale percorso è protetto da una copertura ombreggiante in legno nel suo tratto terminale fino all’ingresso al centro parrocchiale.
Il sagrato si configura come uno spazio triangolare sul quale affacciano la chiesa, il centro parrocchiale e sul terzo lato, le case di Noicattaro.