La chiesa ipogea/la chiesa giardino.
Il rapporto tra la chiesa ed il suo intorno tipico della città compatta, così come ci è stato tramandato dalla tradizione, non è più proponibile.
Nella città storica la chiesa era al centro di un fitto tessuto densamente urbanizzato e si poneva, sia volumetricamente che culturalmente in una posizione egemonica.
Oggi le nuove chiese si costruiscono solo nelle periferie, luogo del degrado sociale in cui si rispecchiano molte delle contraddizioni del nostro tempo.
Volumetricamente le periferie sono caratterizzate da grandi spazi vuoti e senza carattere interclusi tra contenitori edilizi di altezza e di consistenza volumetrica molto maggiore di quella della città storica.
La sfida è di riuscire a ricreare un rapporto con l’edilizia circostante giocando sul vuoto ( natura, spazio), anzichè sul pieno (volume costruito).
La nuova chiesa del Salvatore sorge in un quartiere della periferia di Bari.
Come in molti quartieri periferici il tessuto urbano inesitente e l’insediamento è frutto di logiche puramente speculative.
Non vi è un centro, non vi sono servizi sociali, nè negozi, nè giardini. L’idea è che la chiesa non sia solo un luogo di culto, ma diventi un utensile urbanistico per riqualificare il tessuto urbano e sociale.
La realizzazione della nuova chiesa è l’occasione per dare al quartiere un luogo nel quale identificarsi.
In questo senso esso non può essere solo uno spazio sacro, esso deve essere anche uno spazio centrale laico, un parco per il quartiere.
Uno spazio dove anche chi non è credente può trovare lo spazio protetto per una sosta.
Per questo la chiesa si ritrae e si nasconde alla vista; dall’esterno la chiesa si manifesta come un recinto all’interno del quale vi è un giardino. L’aula liturgica è posta a -6,50 m.
La sua sola parte visibile è la copertura, rivestita in lastre di travertino, posta al centro di un cratere verde di 90 m. di diametro.
Il percorso per accedere alla chiesa è una rampa pedonale elicoidale che conduce dolcemente dal marciapiede urbano fino al sagrato di ingresso.
I locali del Centro Parrocchiale sono posti a ridosso della recinzione e sono a stretto contatto con la vita del quartiere.
L’aula liturgica è a pianta circolare (28 m. di diametro) e la copertura è realizzata con una struttura geodetrica in legno lamellare (tutte le aste sono di uguale lunghezza).
All’esterno il rivestimento è in travertino. I materiali sono quelli tipici della tradizione pugliese: il tufo e la pietra a secco.
Il campanile è un monolite di calcestruzzo di 24 metri di lunghezza incernierato alla base e sorretto da un puntone in carpenteria metallica che regge il segno della croce ad un terzo della sua altezza.
Grazie al suo posizionamento ipogeo la chiesa è ben isolata acusticamente dai rumori del traffico e dal punto di vista energetico essa sfrutta la grande inerzia termica della roccia che mantiene una temperatura quasi costante sia in estate che in inverno, rendendo la chiesa naturalmente confortevole sia in estate che in inverno.