L’intervento riguarda a trasformazione di un capannone industriale a Mestre in un edificio commerciale.
Vincolo per il progettista il divieto di demolizione dell’esistente.
Il cliente voleva dare un “volto” innovativo allo stabile e ottenere dal punto di vista distributivo una grande flessibilità nelle piante.
Due sono state le idee guida del progetto.
La prima, creare una nuova maglia indipendente in acciaio contenuta nella struttura in cemento armato esistente che permettesse una maggiore libertà nei tagli degli uffici. Cinque, infatti, sono le possibili tipologie ottenibili a livello distributivo in pianta.
La seconda idea è quella di utilizzare una “pelle” che valorizzasse l’edificio e svolgesse diverse funzioni: modulare la luce del sole, nascondere gli impianti di condizionamento altrimenti visibili, schermare il ballatoio che si viene a creare lungo tutto il perimetro tra la vecchia struttura e il nuovo intervento.
Essa è composta da un’intelaiatura metallica che sorregge pannelli in acciaio contenenti elementi estrusi in cotto orientati in modo diverso a seconda dell’esposizione, in modo da proteggere gli uffici dai raggi solari.
L’utilizzo di moduli di ugual dimensione crea un rigore geometrico (microordine) in prospetto volutamente sconvolto dalla diversa inclinazione dei singoli emementi. I brise-soleil, infatti, movimentano le singole campate creando una texture.
In facciata sono quindi leggibili due ordini architettonici: un macroordine rappresentato dalla struttura in cemento valorizzata dal progettista con il rivestimento in alucobond e un microordine, la “pelle-frangisole”.
La scelta del cotto per gli elementi frangisole richiama la tradizione veneziana. Il progettista ha cercato di interpretare in chiave moderna un materiale antico. Privo della sua funzione statica, accostato all’acciaio, assume quella estetica di protezione cromatica del manufatto.